Sabine Maurer, volontaria internazionale esperta in Pedagogia Speciale e impiegata nella scuola per bambini con bisogni speciali di Dielsdorf – Svizzera tedesca, ci racconta la sua esperienza presso il CEAL ad Haiti"
Nel 2015 ho trascorso 3 mesi ad Haiti. Lì ho vissuto in un orfanotrofio e “lavorato” in una scuola per bambini con handicap cognitivi e/o con problemi di udito. Principalmente ho assistito alle lezioni a scuola e ho cercato di lavorare con gli insegnanti. Li ho consigliati sull’insegnamento e ho discusso con loro quali opzioni ci potevano essere per migliorare. Io stessa sono una insegnante per studenti con disabilità intellettiva e lavoro in una scuola di educazione speciale in Svizzera da diversi anni.
Il periodo ad Haiti è stata un’esperienza straordinaria per me, poiché la vita funziona in modo molto diverso rispetto all’Europa. E così anche il sistema scolastico. Quello che mi ha impressionato a scuola è stata la motivazione con cui gli insegnanti andavano a lavorare ogni giorno. Era chiaro che tutti volevano il meglio per gli studenti. Facevano sempre uno sforzo incredibile con le poche risorse che avevano per educare i bambini. Sono stati anche molto interessati ai miei suggerimenti per fare le cose in modo diverso e, a volte, per uscire anche fuori dall’aula. Queste proposte non sempre hanno trovato terreno fertile, il che era comprensibile dal momento che avevo in mente gli standard europei. Anche se non sempre tutto ha funzionato subito, tutti erano sempre motivati al cambiamento. E’ stato difficile per gli insegnanti andare oltre le classiche materie di insegnamento, come la lettura, la scrittura e l’aritmetica e ancora di più considerare se queste siano davvero le cose più importanti per i bambini con disabilità intellettiva. Queste sono convinzioni che non possono essere modificate in tre mesi, ma devono essere considerate più e più volte. Nonostante tutto, la motivazione degli insegnanti a imparare qualcosa di nuovo e a metterlo in pratica era impressionante.
Per me, questo soggiorno è stata un’esperienza fantastica. Dopo essere tornata in Svizzera, ho visto alcune cose qui con occhi diversi. Gli insegnanti che lavorano con tanta passione come ad Haiti non si trovano ovunque. I bambini che vivevano nell’orfanotrofio erano anche circondati da persone incredibilmente amorevoli che vogliono il meglio per loro. Ovunque andassi, sia negli orfanotrofi che nella scuola, ero accolta calorosamente e non avevo mai la sensazione di essere “solo un ospite”.